Ve lo immaginate un agricoltore che riempe di farmaci una pianta che sfiorisce, dimenticando di verificare se la pianta riceva acqua pura o se invece riceva acqua impregnata di sostanze tossiche? Se non si lavora nella situazione è impossibile capire se il bambino riceva acqua e se l’acqua che riceve sia potabile.
Luigi Cancrini
Secondo l’approccio sistemico relazionale l’individuo è considerato come parte di un sistema di relazioni significative, verificatesi durante l’arco di vita.
Quindi un problema psichico è contestualizzato rispetto alle esperienze relazionali passate e attuali dell’individuo. Lo scopo della psicoterapia sistemico relazionale è trovare modalità relazionali alternative e più funzionali con il sistema di appartenenza, sia esso familiare o amicale.
ll superamento della rigidità/esclusività del formato individuale consente al professionista di utilizzare anche formati familiari, di coppia e dimensioni gruppali.
Si può osservare, infatti, come una relazione sbagliata possa produrre un disagio personale, ma anche come un tratto patologico di personalità possa essere curato con l'aiuto della famiglia. È fondamentale, infatti, identificare i fattori di cambiamento terapeutico, non solo del paziente stesso, ma anche quelli attivabili attraverso i genitori ed i fratelli o il partner. Il trattamento perciò prevede, quando possibile, l'integrazione tra presa in carico familiare e presa in carico individuale (sia del paziente che dei familiari significativi e motivati).
L’approccio sistemico relazionale si è sviluppato negli USA a partire dagli anni ’50, con gli esponenti della Scuola di Palo Alto e gli studiosi del Mental Research Institute.
Gli anni di esperienza come psicoterapeuta individuale conducono Mara Selvini Palazzoli, come altri psicoterapeuti nel mondo, a verificare i limiti dell'approccio individuale e ad iniziare una nuova metodologia che richiede la presa in carico dell'intero nucleo familiare, unitamente all'adozione di un nuovo modello denominato "sistemico".
Il modello di psicoterapia sistemica della scuola di Milano, di Cecchin, Boscolo, Selvini Palazzoli e Prata, si rifaceva all’approccio strategico-sistemico del Mental Research Institute.
Inizia così, attorno al 1967, la sperimentazione della terapia familiare.