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Difficoltà infantili e adolescenziali


Il terapeuta familiare dovrebbe porsi di fronte al paziente bambino come di fronte ad un adulto, con disponibilità ed apertura empatica, con rispetto, curiosità ed interesse, così da scoprire di essere programmato geneticamente per trattarlo.

Anna Maria Sorrentino


Lo psicologo, nella valutazione dei processi evolutivi del bambino o dell’adolescente, si trova di fronte a situazioni strettamente connesse tra loro. La prima è quella che inizia con il racconto da parte dei genitori di un insieme di problemi o sintomi che possono confluire nell’ipotesi di un quadro clinico sufficientemente delineato. Le preoccupazioni possono essere sintetizzate, in breve, nella domanda. “Cosa ha mio figlio?”. La seconda domanda collegata e conseguente alla pima viene, solitamente, espressa così: “Cosa posso fare per aiutare mio figlio?”. L’obiettivo del lavoro terapeutico è quello di cercare di rispondere a questi interrogativi, modificando l’evoluzione delle problematiche evidenziate, mutando la traiettoria negativa dello sviluppo, diminuendo l’impatto dei sintomi.


Le diverse difficoltà che possono comparire durante l’infanzia e l’adolescenza sono le seguenti:

  • Problemi comportamentali, come l'iperattività e l'opposizione
  • Difficoltà emotive, come l'ansia o la depressione
  • Disturbi dell’alimentazione, come l'anoressia o la bulimia
  • Problemi relazionali, come la difficoltà a fare amicizia
  • Problematiche legate al sonno, come l’insonnia o la difficoltà nell’addormentamento
  • Difficoltà legate alla percezione di sé, come bassa autostima o dispercezione della propria immagine corporea
  • Problemi di dipendenza, come quelli legati all'uso di droghe o al gioco d'azzardo
  • Difficoltà nell’accettare la propria identità di genere e il proprio orientamento sessuale
  • Traumi dovuti ad abusi sessuali o violenze subite
  • Incapacità di accettare se stesso e la propria storia precedente in caso di adozione


Questi sono solo alcuni esempi, ma ci sono molte altre difficoltà che possono comparire durante l'infanzia e l'adolescenza. È importante che i genitori e gli altri adulti che interagiscono con i bambini e gli adolescenti prestino sempre attenzione a eventuali segnali di difficoltà e chiedano aiuto il prima possibile.

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Dott.ssa Nadia Merlo
Psicologa

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